Fratticiola


Vai ai contenuti

Conoscere il mulo

La Fiera

IL MULO
(questo sconosciuto)



Il mulo è l'ibrido che si ottiene dall'accoppiamento dell'asino con la cavalla, mentre dall'accoppiamento inverso deriva il bardotto.
Per i suoi caratteri di conformazione esterna, il mulo assomiglia più all'asino che al cavallo; la testa è pesante, le orecchie sono grandi e grosse, la criniera corta e diritta, la coda è fornita di brevi e pochi crini, la groppa è corta e spiovente, piatto il torace, gli arti molto robusti terminano con zoccoli alti e diritti, la forchetta è poco sviluppata, la cornea solidissima e dura.
Come l'asino il mulo ha molto accentuato il potere digestivo per cui utilizza foraggi molto grossolani ed ha scarse esigenze alimentari. Per quanto riguarda le doti, alla sobrietà il mulo aggiunge caratteri pregevolissimi di grande resistenza; unisce inoltre la pazienza dell'asino alla forza ed al coraggio del cavallo, è ostinato e facile al calcio come il primo, robusto e resistente come il secondo, supera però entrambe nella sicurezza infallibile del piede, onde diventa animale prezioso in montagna, per lunghi percorsi in località alpestri prive di strade carreggiabili; nella prima guerra mondiale ha dimostrato le migliori attitudini in tutti i servizi più difficili e pesanti, che nessun altro animale avrebbe potuto sostenere senza danno. Data la sua origine il mulo è sterile, come in generale gli ibridi, la mula invece può, eccezionalmente però, essere fecondata dall'asino o dal cavallo. La sterilità dipende da una incompatibilità di struttura fra cromosomi di origine asinina e di origine cavallina per cui il processo di meiosi o maturazione degli spermatozoi e degli ovuli non si compie regolarmente e questi gameti degenerano. Le razze asinine che più sono state e tuttora vengono impiegate per la produzione del mulo sono l'Asino di Martino Franca ed il Ragusano, che di norma vengono impiegati su cavalle di razza agricola. La cavalla in genere prova ripugnanza a subire l'asino, ma l'incrocio è più facile quando gli individui sono stati allevati insieme.
Oggi il mulo lo possiamo considerare il fuoristrada dei quadrupedi e le sue prestazioni, malgrado la meccanizzazione, a volte non possono essere sostituite in alcun modo; ne consegue il ruolo insostituibile del mulo per lavori di disboscamento in zone impervie di montagna. Il numero dei muli si è ridotto per l'incalzare della meccanizzazione anche in montagna, ma la sua presenza per determinati lavori in certe zone è assolutamente indispensabile; è pertanto l'inseparabile compagno del vero boscaiolo.

Dott. Giovanni Baldella



Torna ai contenuti | Torna al menu